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Firma dell’accordo con l’OIM: la migrazione come risorsa

L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), l’Ambasciata d’Italia a Tunisi e l’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo (AICS) hanno firmato oggi, alla presenza del Sottosegretario alla Migrazione e ai Tunisini all’Estero Adel Jarboui, un accordo di partenariato per la realizzazione del progetto : “La migrazione come risorsa : mobilitazione della diaspora tunisina e stabilizzazione delle comunità sfavorite in Tunisia”.

Il progetto, finanziato dall’AICS e implementato dall’OIM, punta ad associare i Tunisini residenti all’estero alle priorità di sviluppo individuate per le regioni, da un lato in qualità di finanziatori di microprogetti promossi da imprenditori nelle zone svantaggiate, e dall’altro quali promotori dei prodotti locali fuori dalle frontiere tunisine. Il progetto offre infatti una nuova alternativa alle fonti di finanziamento tradizionali e favorisce la ricerca di opportunità di affari sul mercato italiano.

Con un budget globale di 2.900.000 €, il progetto intende agevolare ed accompagnare la creazione di 70 microprogetti a forte potenziale di sviluppo e 210 posti di lavoro formali nelle regioni di Jendouba, Le Kef, Medenine e Tataouine.

Il Sottosegretario Jarboui ha colto quest’occasione per sottolineare l’importanza di rafforzare la cooperazione internazionale in materia di gestione delle migrazioni : “Ringraziamo i nostri partners italiani e l’OIM per il loro impegno nei confronti della Tunisia con la creazione di progetti e la promozione del lavoro nell’ambito dello sviluppo solidale e sostenibile. Ci aspettiamo dai nostri partners italiani di rafforzare il loro sostegno e di favorire una migrazione organizzata, regolare e dignitosa per i nostri giovani nel quadro dell’amicizia che ci accomuna e del nostro partenariato strategico”.

Per l’Ambasciatore d’Italia Raimondo De Cardona e il Capo della Missione dell’OIM in Tunisia, Lorena Lando, questo progetto offre un quadro opportuno per uno scambio di informazioni e di esperienze nonché per la concretizzazione degli obiettivi comuni degli attori coinvolti. Il progetto completa gli sforzi già forniti dall’AICS che sostiene vari progetti di sviluppo, sia in corso che in fase di elaborazione, e si appoggia ad una rete importante di partners governativi e non governativi dell’OIM in Tunisia.

Da parte sua, l’Ambasciatore Raimondo De Cardona ha sottolineato che questa iniziativa permetterà di affrontare il fenomeno della migrazione irregolare puntando alle radici delle sue cause profonde. Egli ha affermato che : “Questo progetto, mira a rafforzare il tessuto socioeconomico, in particolare nelle aree più svantaggiate della Tunisia, con il coinvolgimento del settore privato che costituisce un elemento chiave nel raggiungimento di risultati sostenibili, con l’approccio innovativo nel coinvolgimento della diaspora tunisina “. Egli ha d’altra parte evidenziato il contributo che la Cooperazione Italiana offre allo sviluppo del Paese, in particolare nelle regioni meridionali, attraverso varie azioni svolte nei settori della creazione di posti di lavoro, di sviluppo rurale e di sostegno al settore dell’istruzione.

“Oggi, con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze, abbiamo l’ambizione e il dovere di creare i mezzi e le dinamiche trasversali e transnazionali per riunire i Tunisini residenti all’estero e i Tunisini che portano avanti nelle zone svantaggiate progetti sostenibili e attività creatrici di redditi” ha dichiarato Lorena Lando, la quale ha anche fatto presente che : “La migrazione è un motore di sviluppo. La Tunisia dispone di una gioventù impressionante e innovativa su entrambe le sponde del Mediterraneo. Con 199.465 Tunisini che vivono in Italia, questo progetto rappresenta un’occasione di scambi tra le due comunità per garantire assieme la ripresa economica in tutto il paese. Per l’OIM, questo progetto si inserisce perfettamente nel quadro della gestione delle migrazioni e s’iscrive nella continuità dei recenti progetti messi in opera in Tunisia come START e Mainstreaming Migration, che si concentrano sull’integrazione della componente migratoria nelle strategie nazionali di sviluppo e la promozione di un modello economico inclusivo, sostenibile e resiliente”.

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